Strati di vetro colorato si sovrappongono creando vibranti sfumature e articolate nervature; il mondo vegetale si cristallizza nelle forme degli oggetti di Daniela Poletti acquisendo le qualità di una natura lussureggiante e sempreverde
Dopo aver conseguito una laurea in Pedagogia, Daniela Poletti si dedica all’arte del vetro frequentando diversi corsi di glass fusing tenuti da docenti tedeschi e americani. Le prime sperimentazioni danno vita a una piccola collezione di oggetti che riscuote subito un grande successo. Nell’arco di due anni fonda l’azienda Vetrofuso, specializzata nella produzione di complementi d’arredo, gioielli e opere d’arte in vetro.
Azienda unica al mondo nel suo genere, Vetrofuso coniuga lo studio di procedimenti antichissimi di lavorazione del vetro con la ricerca del design contemporaneo, proponendo colorazioni uniche, accostamenti fra il vetro e i più diversi materiali, preziosi o anche di recupero. Fedele alla tradizione, utilizza esclusivamente lastre di vetro prodotte a Murano, caratterizzate da una superficie irregolare, che esalta le rifrazioni di luce.
Nel corso degli anni, Daniela Poletti ha realizzato importanti collaborazioni con altri professionisti, dall’architetto Giancarlo De Carlo alla Stilista Nicole Fahri, dal designer Ivan Baj all’architetto Alessandro Agrati, alla stilista Sissi Rossi. I complementi d’arredo di Vetrofuso sono esposti in store e showroom internazionali e l’azienda partecipa regolarmente alle fiere e ai saloni di maggiore importanza, da Maison&Objet – Scènes d’Intérieur, Parigi, a Pitti Immagine, Abitare il Tempo, il Salone del Mobile.
Segni particolari
- La sua carriera come artista e designer del vetro inizia un giorno in cui, passeggiando sui Navigli, spinta dal fascino che avverte fin da bambina per le vetrate medievali entra in un laboratorio sotterraneo e si sofferma a osservare il lavoro degli artigiani.
- Alcuni anni fa John John Kennedy ha acquistato cinque ciotole di sua creazione in una galleria espositiva milanese
- I suoi pezzi unici sono stati utilizzati come dono in occasione del Festival Della Cucina, Premio Galvanina a maestri quali Tonino Guerra, Vittorio Sgarbi e agli Chef internazionali Gianfranco Vissani, Carlo Cracco e Gualtiero Marchesi