La crespina è un oggetto culto nella tradizione della ceramica faentina,
caratterizzata dall’orlo ondulato e dalla superficie con baccellature, scanalature, increspature;
talvolta è traforata, e può avere la parte interna istoriata, oppure bianca,
con poche figure in sobri colori nel centro e sui bordi,
secondo lo stile compendiario faentino.
Le crespine hanno conosciuto il momento di massima diffusione nel XVI secolo,
quando vengono prodotte per decorare le tavole delle più importanti corti europee.
Oggi Antonella Cimatti rivisita questa tradizione, donando alle opere una leggerezza e delicatezza nuove,
caratterizzandole con elementi sottili e forme morbide e voluttuose.
La sua tecnica di lavoro, per addizione di sottili strati di materia, rinnova la tradizione capovolgendo il classico procedimento compositivo.
Il suo rialzare la scultura per donarle maggiore respiro, creano un poetico gioco tra forme, spirali e ombre
che permettono un dialogo e una reciproca compenetrazione tra l’opera e lo spazio circostante.